Navicomete
Nuovo Disco

IL RITORNO DI UNA DELLE FORMAZIONI LEGGENDARIE DELL’AVANGUARDIA PSICHEDELICA ITALIANA
L’Albergo Intergalattico Spaziale è tornato a volare. E lo fa con Navicomete, il suo quinto disco, settanta minuti di musica d’altri tempi, d’altri spazi, d’altri sogni e consapevolezze.
Navicomete è un doppio ellepì che contiene venti brani firmati da Terra di Benedetto ed interpretati da Mino de Martino in compagnia di un gruppo di musicisti d’eccellenza. L’album è definito da Terra “una suite di poesia sonora in quattro parti e dieci movimenti”. Le quattro parti sono: Il sogno, la morte e l’Arcobaleno; Una magnetica rete di anime avvolge la luna; Del vivere e del morire e La chiara luce dell’essenza originaria”.



Estratto dall'Album
CENNI DI PRESENTE – Realizzato in oltre cinque anni di gestazione e registrazione, “Navicomete”, prosegue Terra, “è una opera di natura astrale, generata da visioni appartenenti alla dimensione del sogno, un viaggio in cui i tre tempi – presente, passato e futuro – sono visibili e spazialmente disposti in zone dell’anima o della memoria. In questo concetto s’incorpora la stratificazione sonora delle voci del cuore, dell’anima, della mente. I testi dell’album, cantati o recitati in inglese, italiano, latino, albanese e portoghese, hanno la loro motivazione nella fonetica della lingua, incentivando la composizione secondo tecniche teatrali e poesia sonora”.
Le antiche visioni e suggestioni dell’Albergo Intergalattico Spaziale – che inseriscono la loro produzione in quell’ambito di psichedelia sperimentale a fianco dei Popol Vuh e dei Tangerine Dream – sono ancora presenti e si rinnovano in suoni e melodie a cui partecipano le parole di Gurdjieff e della Divina Commedia. E’ proprio l’opera di Dante Alighieri a segnare le tappe di questo cammino, perché Terra ha scelto proprio la parola “stelle quale archetipo di resurrezione” che è l’anno di congiunzione tra le varie parti dell’album.
Nel viaggio astrale di Navicomete, Terra e Mino sono accompagnati da musicisti che hanno lavorato spesso con loro, ed anche da nuovi compagni: ci sono Walter Maioli ed Arturo Stalteri, Vincenzo Zitello e Luce Maioli; e con loro Nicola Alesini (sassofono tenore soprano), Doug Andrè (violao linha, shure, roda), Jerry Cutillo (flauto traverso), Luca Dai (chitarre), Natalia Dudynska (violino), Fabio Ferri (percussioni), Ivan Gibellini (syrinx, tubi wawa composti), Marco Mariconda (chitarre elettriche), Gutto Oliveira (timbal dourado), Karl Oliveira (tambor grave), Alli Papes (batteria), Mauro Remiddi (modular synth), Fulvio Renzi (viola, violino). Ed il tutto è impreziosito dalle grafiche e dalle immagini di Ra di Martino, artista multimediale, nella confezione discografica da collezione sviluppata da Psych-Out Records. Come scritto nelle note di copertina da Walter Gatti, l’album ricrea la magia originaria della band, “e così ci si immerge nuovamente in quel sacro richiamo acustico, mistico e astrale che dell’Albergo è sempre stata scommessa e vocazione, perché la musica non può essere che confronto con l’infinito evocato. Un infinito che inquieta, affascina e realizza – nel suo attrarre – il suo compito di trasfigurare ogni presente”.
CENNI DI STORIA – Nato a metà degli anni ‘70 Albergo Intergalattico Spaziale è stato una delle più avanzate e innovative esperienze-comunità musicali italiane. La formazione era nata attorno al locale omonimo creato da Terra Edda De Benedetto e da Mino De Martino nel 1974 e situato in via Garibaldi 56 a Roma, in Trastevere, frequentato dall’avanguardia artistica italiana, da Franco Battiato e Claudio Rocchi, da registi underground e maestri yoga, da pittori del surreale e compositori minimalisti. In questo stesso periodo Terra e Mino danno vita al Telaio Magnetico, con Battiato, Vincenzo Zitello, Juri Camisasca e Lino “Capra” Vaccina, esperienza che sfocia in una serie di concerti ed in un disco, Live 75, tra i prodotti di punta della psichedelia sperimentale italiana. Il primo lavoro discografico dell’Albergo (omonimo: registrato nel ‘76, ma prodotto in poche centinaia di copie nel 1978 e poi ristampato in vinile da PsychOut Record nel 2001) è un disco fondamentale per comprendere i confini a cui si era spinta la sperimentazione musicale italiana in tempi non lontani, seguendo le strade dei “cavalieri cosmici” tedeschi, ma con caratteristiche visionarie ben distinguibili. Negli anni successivi Terra di Benedetto e Mino De Martino lavorano seguendo intuizioni separate, tra canzone, teatro, installazioni, musica strumentale, collaborazioni. Nel Duemila escono altri album dell’Albergo Intergalattico Spaziale: Angeli di solitudine (uscito nel 2009, con diciassette inediti registrati tra il 1974 ed il 1996, tra cui tracce registrate con Franco Battiato e Giusto Pio), Alchimia del Verbo (registrazione di una serata di musica a poesia realizzata a Carpi e dedicata ad Arthur Rimbaud, uscito nel 2004) e Cammino sotto il mare (un lavoro del 2011 che raccoglie “tracce di canzoni”, di un periodo che va dal 1979 al 2004, tra cui registrazioni live ed un brano, Gipsy, che vede nuovamente il contributo di Battiato).





Navicomete è il quarto album che porta la firma dell’Albergo Intergalattico Spaziale. Terra di Benedetto sta progettando una serie di esibizioni live di questo nuovo materiale musicale, in cui verranno privilegiati gli ambienti capaci di restituire emozioni astrali, cromatiche ed esistenziali intense (gallerie d’arte, piccoli teatri, luoghi variamente sacri).
Comunicato a cura di
Walter Gatti
Rassegna Stampa
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